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PER D’ALIMONTE E ZAGREBELSKY CI SAREBBE IL SUGGERITORE DI RENZI

In occasione della sua designazione, e prima ancora delle consultazioni politiche, Matteo Renzi, rispondendo “oltre la porta” alle domande dei giornalisti, ebbe a dice di essere pronto a ricevere suggerimenti e consigli per un nome di prestigio.

Si trattò di un’uscita forse non pensata ma certamente incauta, imprudente ambigua e foriera di problemi a venire.

In questo blog è stato sottolineato, per tempo, “resta solo da vedere il suggeritore o il consigliere, l'entità del suggerimento e del consiglio, senza dimenticare il nome di prestigio”....

Roberto D’Alimonte, docente alla Luiss di Roma e all’università di Firenze, editorialista del Sole 24 Ore e consulente “tecnico”, almeno iniziale, di Matteo Renzi, prima in un’intervista al Giorgio NapolitanoCorriere della Sera e poi ai margini di un congresso a Firenze, ha rivelato che la versione dell’accordo sulla legge elettorale “maggioritaria alla spagnola” tra lo stesso Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si è progressivamente modificata adattandosi alle rimostranze dei partiti piccoli.

E fin qui tutto appare, se non condivisibile, almeno comprensibile trattandosi  di comune dialettica politica e coinvolgendo addirittura la sopravvivenza degli stessi.  

Affatto condivisibile e irrituale appare, invece, i’influenza del Quirinale  denunciata dal Roberto D’Alimonte tesa a modificare alcuni meccanismi “troppo maggioritari e distorsivi della rappresentanza” come la soglia per far scattare il premio di maggioranza che inizialmente era più basso e soprattutto l’entità del premio stesso.

L’interferenza del Presidente della Repubblica nelle vicende della politica non piace a molti e non da oggi, anche tra i politici e i media; ma su questa personale interpretazione del ruolo presidenziale ha lasciato a pensare un’entrata a “gambe unite” da parte di Gustavo Zagrebelsky, giudice  e presidente della corte costituzionale.

Gustavo Zagrebelsky nel corso di una lunga e articolata intervista ha detto tra l’altro “…si parla ormai come cosa ovvia, non problematica, d’una repubblica presidenziale che ha preso il posto del sistema parlamentare ….”.

Repubblica presidenziale.

Vuoi vedere che allora abbiamo identificato il suggeritore.

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