La televisione, nel post partita ha inquadrato a lungo, con il cinismo proprio della telecamera, il volto incredulo e smarrito dell’allenatore della Juventus Antonio Conte, e poco c’è mancato perché si assistesse ad una vera e propria crisi di nervi.

La Juventus non ce l’ha fatta a superare la semifinale di Europe League contro il Benfica.... CONTINUA

Ironia della sorte la finale si giocherà proprio nel suo stadio.

Obiettivamente può essere andata bene, peggio sarebbe stato, ovviamente, affrontare in finale, in quello stadio il Napoli e perdere.

In Italia la Juve stravince ma in Europa, eufemisticamente, arranca rimediando figuracce come l’eliminazione dalla fase a gironi della Champion dove è riuscita a raggranellare solo sei punti in un girone modesto.

Anche il Napoli è uscito ma in un girone impossibile e con dodici punti.

Conte nel dopo partita, stralunato, se l’è presa con l’arbitro, l’inglese Mark Clattemburg reo, a suo parere, di avere consentito di giocare poco, dimentico che la Juve ha giocato contro il Benfica in 10 dal 66esimo per l’espulsione di Perez e in … nove dal 88esimo per quella di Markovic si è giocato fino al 97esimo (robusto recupero) cioè, per capirci, contro dieci per trenta minuti e contro nove per dieci.

Al di là dell’arbitraggio stampa amica, tralasciando per serietà il giornale di società, ha complessivamente dato alla Juve 5.5 ed al Benfica 6.5-

La verità è che Conte ce l’aveva di fatto con l’arbitro per non avere dato un dubbio rigore e non avere convalidato un gol in fuorigioco cose che nel nostro campionato notoriamente accadono tanto che recentemente l’attaccante del Torino Riccardo Maggiorni ha affermato "La forza della Juve spesso è il cosiddetto dodicesimo uomo in campo...appunto, in campo, xkè mica sono i tifosi della Juve!".

Chiaro?