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Quello dell’istituto dei senatori a vita può essere considerata una sorta di “dependance” del Capo dello Stato dal momento che egli, autonomamente, può nominare fino a cinque senatori durante il proprio mandato.

E questo secondo il parere "pro veritate" espresso dalla Giunta per il regolamento del Senato che, durante la presidenza Pertini, sconfessò coloro che ritenevano, invece, che potevano sedere nel Senato fino a cinque senatori a vita, tra quelli di diritto e quelli nominati, appunto, con tale prassi.

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QUAMQUAM RIDENTEM DICERE VERUM QUID VETAT?

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Marcello Veneziani posta nella sua rubrica “Cucù”, “IL GIORNALE” del 03/12/2013, un bell’articolo dal titolo: “Cinque stelle e mille ragioni “ in cui, di fatto, riassume concetti e pensieri sempre più presenti nel nostro Paese e da principio sostenute, tra altri, da Paul Robin Krugman economista e Premio Nobel per l'economia 2008.

Recentemente anche Romano Prodi, all’epoca uno dei più agguerriti sostenitori del Trattato, ritiene che "E' tempo di cambiare Maastricht" intendendo con ciò un’ampia rivisitazione del sistema che a diverse latitudini dell’Europa pare non tenga più, essendosi trasformato da una “possibilità” in una “mannaia” economica. Romano Prodi dice, tra l’altro, «In tre anni di austerità il rapporto fra debito e Pil è sempre aumentato. Vuol dire che è una politica  sbagliata».

In un certo senso gli eco Carlo De Benedetti con il suo contributo pubblicato sul SOLE "Lo spettro della deflazione”.

Krugmann, Prodi e De Benedetti modi diversi per dire diversamente quello che dice oggi il comico ma: Quamquam ridentem dicere verum quid vetat?

Riporto per intero il breve post di Marcello Veneziani…..

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A PROPOSITO DEI SENATORI A VITA

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Quella di senatore a vita è una carica cui accedono di diritto i Presidenti emeriti della Repubblica, e, di nomina, su proposta del Presidente della Repubblica in carica, cittadini italiani che abbiano “illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”, in entrambi i casi salvo rinuncia.

Si tratta di un evidente “retaggio” dello Statuto Albertino che consentiva al Re di scegliere categorie di dignitari” su cui Umberto Terracini (1895–1983), presidente dell'Assemblea costituente ebbe a dire "la nomina a vita urta contro il principio del rinnovamento del Senato; ogni celebrità, per quanto viva astratta dalla vita politica, ha in definitiva di fronte ai problemi politici un suo determinato atteggiamento, che si rifletterebbe inevitabilmente sulla fisionomia politica del Senato quale risulta dalle elezioni".

Tornando da dove eravamo partiti se quella di senatore a vita è una carica salvo rinuncia: c'è chi ha mai rinunciato?.....

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IL POLICLINICO FEDERICIANO ….. SANTACHIARA… PERENNE

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pubblicato in data 8 Dicembre 2013 da Napoli.com

 

Sono tornati.

Quello messo a segno la notte tra sabato e domenica scorsi, ai danni dell’Azienda Policlinico Policlinico Federico II NapoliFederico II, non è il primo ma il terzo furto milionario di questo genere, dopo Aprile e Luglio, mentre, invece, innumerevoli, e di altra, varia natura, sono quelli che, negli anni sono stati perpetrati a danno di singoli docenti, personale tecnico-amministrativo, istituti o dipartimenti.

Per restare nell’argomento della natura dell’ultimo furto, complessivamente, da aprile ad oggi, il bottino ammonta a circa cinque milioni di euro.

Non proprio noccioline, direbbe qualcuno....

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VOCE DAL SEN FUGGITA….

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Umberto Ranieri (1947) è un politico non proprio di “primo pelo”, laureato in Filosofia, attualmente conduce anche attività Ranieri Umbertodidattica universitaria e svolge la professione di giornalista.

Di stretta “estrazione PCI, nel 2011, a Napoli, è stato al centro di discusse primarie il cui voto venne ritenuto inquinato dalla segreteria nazionale.

Umberto Ranieri è persona perbene e cauta, parla sommessamente, pensando, ragionando.

Appunto conoscendolo, ha fatto rimanere stupiti, quando in una intervista, a proposito di certe irregolarità a Salerno, la città del sottosegretario-sindaco De Luca, Ranieri ha affermato: «Colpisce il tono ipocrita di sorpresa dinanzi a tanti episodi di irregolarità nella iscrizione al partito e nel voto. Qualcuno dimentica l’andamento anomalo delle primarie tra Bersani e Renzi nell’ottobre del 2012? E le cosiddette parlamentarie a Napoli e nelle regioni meridionali furono forse qualcosa di diverso da una vera schifezza? Andiamo».......

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