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b2ap3_thumbnail_Napoli-com.jpgpubblicato da in data 27 Dicembre 2013

 

Recentemente, su IL MATTINO, parlando di altro argomento, Tullio D’Aponte, docente universitario, allievo di Francesco Compagna, conclude “…. e, magari,  non dovremo più soffrire l’onta di un precario ultimo posto in una delle tante classifiche che tanto piacciono agli amanti di un’arida cultura quantitativista, del tutto distratta nei confronti di valori culturali irrinunciabili che, tuttavia, restano, sempre e solo, squisitamente qualitativi!”.

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Negli anni 60 il dott. Aldo Vieri, medico, sosteneva che, da circa vent'anni, curava il cancro con successo mediante una mistura costituita, tra l’altro, da aceto di puro vino.

Nonostante una grande attenzione popolare il metodo risulta inefficace e il dott. Vieri venne radiato dall’Albo.

Sempre negli anni 60, si passa dalla mistura ad un prodotto per così dire più progredito cioè un siero.

Il dott. Liborio Bonifacio, veterinario, raggiunse gli onori della cronaca con il suo siero anticancro composto a base di feci e di urina di capra, iniettato dopo sterilizzazione.

Più recentemente, fra il 1997 e il 1998 con Prof. Luigi Di Bella (1912-2003), medico, fisiologo, si passa dal siero ad un cocktail costituito da farmaci, ormoni e vitamine.

Dopo la mistura, il siero e il cocktail farmacologico nel terzo millennio, nel secolo del genoma, della biologia molecolare e delle biotecnologie fanno irruzione le cellule staminali....

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Cosa accadrebbe se dopo un intervento chirurgico durato a lungo, diciamo circa 12 ore, con anestesia connessa, trasfusioni e tutto quant’altro necessita o potrebbe necessitare per un Intervento Chirurgicointervento tanto importante, ivi compreso un momentaneo arresto cardio-respiratorio, il chirurgo uscisse dalla sala operatoria e, candidamente, dicesse ai parenti in attesa di non preoccuparsi perché il paziente è vivo e sta bene ma che, in realtà, l’intervento non era necessario perché la diagnosi, per cui era arrivato al tavolo operatorio, si è rivelata all’atto dell’intervento che “non sussiste”?

I familiari, certamente stupiti e increduli chiederebbero al chirurgo ragione della durata dell’intervento, cioè quale mai fosse stata la necessità di stare sotto i ferri tutto quel tempo, con annessi e connessi, per poi verificare che non c’era niente da operare.

Subito dopo, logicamente, gli stessi vorrebbero essere chiariti su cosa si era potuto vedere di tanto compromettente da suggerire, consigliare o, addirittura, imporre come soluzione una terapia tanto drastica come quella dell’intervento chirurgico.

E, infine, ci sarebbe certamente un esposto alla procura della Repubblica con tutti gli atti consequenziali, civili, penali assicurativi.

Questo nella sanità.....

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SE NE E’ ANDATA ROSSANA PODESTA’

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Ciascuno, senza essere un fine psicoanalista, probabilmente coltiva, nel suo intimo, la “bozza” di quella che, fantastica che possa essere, é la sua “storia”, quella che, insomma, gli piacerebbe vivere o, comunque gli sarebbe piaciuto. In genere questo “canovaccio”, anche con una sua colonna sonora, è ricco di particolari, di luoghi circostanze e l’ “altro” può essere vero, ma non necessariamente, ma spesso lo è, spesso con un nome. A volte il substrato può darlo un libro o anche una storia cinematografica nella quale ci si può particolarmente immedesimare, identificare.

Comunque sia questa”bozza” costituisce solo un intimo rifugio senza avere, il più delle volte, alcun risvolto pratico ma che, comunque, può dare sofferenza.

Quella di Rossana Podestà è, invece, un esempio di come, talvolta, seppur raramente, la “bozza” possa divenire realtà…..

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LA FAIDA DI SALERNO

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Vincenzo De Luca (1949) di estrazione PCI, sindaco di Salerno, nel governo Letta è stato nominato Sottosegretario di Stato alle infrastrutture e ai trasporti. Nel novembre 2013 l'Antitrust ha stabilito che le cariche di sottosegretario e sindaco sono incompatibili ed ha ordinato a De Luca di decidere quale mantenere. A tale intimazione De Luca si è difeso, e si difende, asserendo che, di fatto, la carica di viceministro non si e' mai perfezionata a causa della mancata attribuzione delle deleghe previste per legge.

Com’è ovvio, in simili circostanze, è nata una vera e propria guerra di “posizione”tra favorevoli e contrari al doppio incarico anche con battute da “commedia del’arte”: De Luca al ministro Maurizio Lupi che dovrebbe conferirgli le deleghe: "Sembri la figlia di Fantozzi", e il ministro: "Ti caccio dal governo".

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