Il sindaco Luigi de Magistris in occasione del suo intervento al VI congresso nazionale dell'Associazione radicale «Certi diritti» ha annunciato che il 27 Aprile il presidente palestinese Abu Mazen riceverà dal Comune di Napoli la cittadinanza onoraria.
Secondo voi, per passeggiare o andare in automobile o in moto a Napoli, è meglio una strada asfaltata o a san pietrini ma con buche, o anche con buche rattoppate a "leopardo", o una bella strada bene asfaltata, liscia e omogenea?
A proposito dell’elezione di Giorgio Napolitano, Eugenio Scalfari padre nobile di Repubblica, ha scritto un articolo dal titolo “Solo lui può riparare il motore imballato” la cui conclusione appare un po’ dura nei confronti di chi, comunque, ha raccolto 217 preferenze parlamentari, pari a circa il 21%.
“L'Italia l'hanno fatta Mazzini, Cavour e Garibaldi, diversissimi tra loro ma oggettivamente complementari. E se vogliamo giocare alla torre e si deve scegliere tra Gramsci e Togliatti, scelgo Gramsci. E se debbo scegliere tra Andreotti e Moro scelgo Moro. Tra Togliatti e Berlinguer scelgo Berlinguer. Infine scelgo Napolitano perché, purtroppo per noi, non trovo altro nome da contrapporgli. Ti chiedo scusa, caro Stefano, con tutto l'affetto e la stima che ho verso di te, ma il nome Rodotà in questo caso non mi è venuto in mente”.
Antonio Padellaro sul IL FATTO dà la sua interpretazione sulla elezione "non liturgica" del capo dello Stato.
La frase è di Berthold Brecht (1898–1956).
Quella di Giorgio Napolitano non è stata una normale elezione del Presidente della Repubblica, nel senso che non si è realizzata com’eravamo abituati a vederla nelle altre occasioni quando questa si è verificata nella storia della Repubblica.
Innanzitutto si tratta della prima rielezione di un Presidente condizione che la Costituzione certamente non esclude, ma anche non prevede.