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Lucio Palombini

Lucio Palombini non ha ancora inserito la sua biografia

“BEATO IL POPOLO CHE NON HA BISOGNO DI EROI”

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Brecht BertholdLa frase è di Berthold Brecht (1898–1956).

Quella di Giorgio Napolitano non è stata una normale elezione del Presidente della Repubblica, nel senso che non si è realizzata com’eravamo abituati a vederla nelle altre occasioni quando questa si è verificata nella storia della Repubblica.

Innanzitutto si tratta della prima rielezione di un Presidente condizione che la Costituzione certamente non esclude, ma anche non prevede.

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UNA CATTIVA E UNA BUONA NOTIZIA

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D'Agostino & ProdiPersonalmente non so dove avesse attinto le sue informazioni Roberto D’Agostino e se, pertanto, potesse avere una qualche ragione quando ha dichiarato, in televisione, e senza perifrasi, che ci sarebbe stata una lotta per il Quirinale limitata ai soli Romano Prodi e Giuliano Amato espressioni dei poteri forti finanziari rispettivamente europei e anglo americani.

La cattiva notizia è che Romano Prodi effettivamente è apparso come candidato, la buona è che non ce l’ha fatta.... speriamo non solo per ora

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QUALUNQUE SIA L'APPARTENENZA LA CASTA NON RISPETTA IL POPOLO

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Roberto Fico, vice presidente del gruppo M5S alla Camera, torna, alla vigilia del primo voto (il 18 aprile alle 10) sul nome del presidente della Repubblica. «Il Pd ha un’occasione vera - scrive Fico sul suo profilo Fb - , l'occasione di seguire per una volta i cittadini senza compromessi, senza inciuci, senza vecchi politici impolverati e corrotti in se stessi dal sistema.Fico così fa il nome di Gabanelli e Rodotà.

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IL M5S ...SPOILING SYSTEM DELL'AULA TATARELLA

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 Non c'é niente da fare sei come ti educano, singolarmente e collettivamente, come famiglia e come società.

E' dall'Italia postunitaria, dall'Italia sabauda per intenderci, che si è messo mano alla toponomastica con la volgarità del vincitore arrogante, con la stupida presunzione di pensare che cambiando il nome di una strada o di una piazza si possa cancellare la storia e con essa anche affezione o addirittura sentimento popolare.

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LE SAGGE CONCLUSIONI E LE…CATALANATE

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E’ terminato il lavoro dei “saggi” non quelli del “signore degli anelli”, ma di quelli, tutti di genere maschile, senza barba bianca e lunga, nominati dal “signore del Quirinale”.

L’attesa delle conclusioni del duro lavoro è stata spasmodica, anche con scene d’isteria collettiva segnalate nel Paese, ma l’incarico è finito, esattamente come alcuni spregiudicati malpensanti ritenevano, a ridosso delle convocazioni delle camere per le elezioni de nuovo ospite del Quirinale, evitando a quello attuale, già stanco, di continuare i “vani” tentativi per formare “un” governo.

Tutti, tranne, forse, il M5S, si spellano nell’affermare, a parole, la devozione incondizionata a questo Presidente, ma, di fatto, nessuno l’ha ascoltato per la formazione di un esecutivo, massimamente la parte politica di sua origine, riprendendo immediatamente a elogiarlo per la saggia scelta dei “saggi”.

Leggendo le straordinarie e innovative conclusioni del “saggio” lavoro: dall'emergenza lavoro alla legge elettorale, e dell’ineliminabile e adeguato finanziamento ai partiti, ho ricordato Quelli della Notte e, sopra tutto Massimo Catalano.

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