
Politica Nazionale
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Molti, se non tutti, si sono compiaciuti di come il presidente Giorgio Napolitano, in visita in Germania, con parole non equivoche abbia disertato l’incontro con Peer Steinbrueck, candidato Spd alla cancelleria tedesca, per risposta alle dichiarazioni di quest’ultimo, che, rozzamente, riferendosi a Grillo e Berlusconi, si era detto "inorridito dalla vittoria di due clown" alle elezioni politiche italiane.
Obiettivamente, cosa avrebbe dovuto fare il presidente? Fare finta di non aver sentito o capito?
Non bastavano “alcune forze”, “alcuni commentatori” e, anche, “taluni politici” nostrani che si ancorassero all’aumento del famigerato “spread” per dare un giudizio politico negativo sui risultati della competizione elettorale testé compiuta, ci si è messo anche Peer Steinbrueck, candidato Spd alla cancelleria tedesca, che si è detto "inorridito dalla vittoria di due clown" alle elezioni italiane, riferendosi a Grillo e Berlusconi.
Il fine di una campagna elettorale è vincere le elezioni.
Il perderle, ancorché all’ultimo momento o per pochi voti, cambia solo l’ordine dei fattori, ma non il risultato. Nel sistema maggioritario vincere significa governare, vincere senza potere governare significa perdere.
Aveva ragione, è stato addirittura profetico, Gianfranco Cominiti quando, su GLI ALTRI, ha scritto: “Penso che il risultato di queste elezioni si sia in buona parte già deciso con le primarie del Pd e la sconfitta di Renzi, l’unico in grado di scombussolare gli schieramenti e toglierci dalla palude del berlusconismo–antiberlusconismo”.
Quella delle primarie fu la triste vittoria di quella casta geronto-partitocratica PD, quella dei secondi “ombra” come Franceschini, Letta, Marino, per non parlare di Veltroni e D’Alema, quella del partito che candida la senese Rosy Bindi in Calabria e la siciliana, da Modica, Anna Finocchiaro in Puglie e Bersani a candidato leder.
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