Lucio Palombini.....Blog

Pubblicazioni

Il Caso del Mese

Calendario

Loading ...

Foto

Blog Achivio

Inviato il

A PROPOSITO DEL 25 APRILE

Si celebra, in Italia, ogni anno, ogni 25 Aprile la ricorrenza della Liberazione.

Si tratta di una data rievocativa che, purtroppo, ancora oggi come ieri, “divide” un Paese che, invece, avrebbe disperatamente bisogno di “unità” morale e intellettuale.

E, a tale scopo, non sembra utile riunificare la vicenda sotto la voce “furono tutti eguali”, né, tantomeno, cercare di tracciare una linea che tenti si separare i “giusti 25 Aprile e La presa di Porta Piadagli ingiusti”, e, pure anche, le “vittime dai carnefici” perché queste categorie furono tutte, anche se certamente in diversa misura, dolorosamente rappresentate nell’orribile scenario della guerra, della guerra persa e, infine, nella tragica resa dei conti fra italiani.

In questa logica c’è chi potrebbe, con onestà intellettuale, compiere quest’operazione nello scenario, che so, Israelo-Palestinese, Serbo-Bosniaco e, più recentemente, in quello Siriano o Libico?

E allora perché si persevera a cercare di farlo nell’incerto e, per di più, oramai lontano scenario del dopoguerra italiano?

Ci sono date di ricorrenze che vengono ricordate addirittura con puntiglio mentre altre non ricorrono mai, come ad esempio la caduta di Gaeta che pure sancì la fine e l’annessione del Regno di Napoli a quello sabaudo, laddove, ammettiamolo, in modo un poco pittoresco, rugantino si continua a festeggiare ogni 20 settembre la ricorrenza della fantomatica “presa” di Porta Pia, di cui il tanto rievocativo quanto dimenticato quadro di Michele Cammarano (Napoli 1835 - 1920).

Quest’anno, oltre che la celebrazione annuale del 25 Aprile, ricorre il 70 anno della ricorrenza stessa, anche se si sa che queste date sono scandire di cinquanta in cinquanta, se non di cento in cento. Eppure la rievocazione del 25 Aprile di quest’anno è apparsa a molti più “intensa” del passato anche per la partecipazione praticamente di tutti i “palinsesti” televisivi che si sono, nei giorni precedenti alla data, “uniformati” nel mandare in onda, programmi rievocativi e, addirittura film a “tema”. E si sa che la quantità non fa qualità.

Forse si è sentita la necessità di un “richiamo” forte per i giovani che sono ritenuti poco partecipativi visto che sono trascorsi settant’anni e si sa che “ …la lontananza sai è come il vento, che fa dimenticare chi non s'ama …” o, forse, perché, visto l’assalto attualmente in atto al cambio della Costituzione, frutto della Resistenza, questa va rievocata per essere di fatto difesa e riannunciata?

Last modified il
Taggati su: Ricorrenze Storia
0

Commenti