Per buon senso comune si intende quella capacità dell'uomo, della sua "ragione naturale", di orientarsi in modo immediato, sui così detti principi fondamentali come la morale o i comportamenti.

Benedetto Croce sottrasse, alla locuzione in oggetto, il concetto di “buon(o)” annotando che il senso comune, in quanto tale, non può che essere buono....

Il D.Lgs 235/2012 noto come Legge Severino, perché ispirato da Paola Severino, giurista, prima donna Ministro della Giustizia nella storia parlamentare, nel Governo Monti, è incentrata sui concetti, due, della incandidabilità e del divieto a ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.

In sede tecnico-giuridica si potrà anche chiosare ma, invece, appunto secondo il “senso comune”, quanto su esposto significa, per “la ragione naturale”, e senza alcun dubbio, che colui che è oggetto di “sentenze definitive di condanna per delitti non colposi” non è eleggibile ovvero se si trovasse già nella condizione di ricoprire cariche elettive e di Governo gli si fa divieto a ricoprirle.

La disposizione appare chiara a meno che non si separi, sofisticamente, appunto con sofismi tecnico-giuridici, il concetto di candidabilità da quello di eleggibilità, che sarebbe un po’ come dire il biglietto lo puoi acquistare ma pur se acquistato dal teatro poi ti cacciano.

Le recenti elezioni regionali in Campania sono state vinte, al di la dei meriti o dei demeriti, da chi era ritenuto dai più nelle condizioni di cui alla legge Severino.

Che forse fosse questo il senso dell’espressione “impresentabile” della Commissione antimafia?

Il senso comune avrebbe voluto che la catena decisionale che sovraintende un’elezione politica, unitamente o disgiuntamente al  partito di appartenenza del candidato, avesse sollevato il problema e impedito una violazione della legge tanto palese ma che pure consente affermazioni temerarie del tipo "Severino? Finché c'è, io e Renzi la rispetteremo, poi farò ricorso".

A volte così va il mondo, direbbe il Manzoni e, parafrasandolo, il buon senso c'è, ma se ne sta nascosto per paura del senso dei politici che comune non è e, come tale, con Croce, non è buono.

I cattivi dicono che il PD voleva solo vincere a tutti costi la “mano” in Campania anche se poi dovere (o potere) cambiare il “cartaro”, e, infatti, si rivede la Pina Picierno la candidata della prim’ora e forse scalpita anche Gennaro Migliore, si l’ex capogruppo alla camera di SEL.