Se ne è andato Herbert Norman Schwarzkopf jr. (1934–2012) il generale statunitense, protagonista dell'operazione Desert Storm nella prima Guerra del Golfo (1990-1991) soprannominato "The Bear" (l'orso) per la sua massiccia corporatura (1.95 di altezza per 120 kg di peso).
A Venezia, a palazzo Grimani è stata allestita una bella mostra di Hieronymus Bosch (1453–1516), un pittore olandese. Tra le sue opere "Il Prestigiatore", forse realizzato tra il 1496 e il 1520 e di cui ci sono diverse copie, tra dipinti e disegni. Quivi si rappresenta uno stolto che, colpevole della propria stupidità secondo la visione di Bosch, attratto da un prestigiatore viene derubato dal suo complice.
La vita politica italiana, negli ultimi anni, si è trovata piena di prestigiatori, di chi ha prodotto come dal cilindro un capo del governo quindi mai eletto, e questi, come una "matrioska", ha prodotto un governo di non eletti ma nominati. C'è stata,poi, l'apparente fiducia parlamentare con i suoi tanti distinguo, e l'illusione del risultato, dell'aver evitato il baratro (Greco).
Tornando al quadro di Hieronymus Bosch si può notare, appunto sulla sinistra, un borseggiatore che allegerisce lo stolto. Restando in metafora il particolare potrebbe raffigurare l'aumento delle tasse, lo spending review, gli esodati, la disoccupazione, la recessione.
Ma l'illusionista si appresta alla più grande magia essere rinominato senza candidarsi in nome dell' "agenda", e raccogliendo voti che non ha.
L'articolo di Andrea Colombo, che di seguito riproduco, bene affronta la questione.
Se ne è andato anche Jack Klugman (1922–2012), che interpetrò il personaggio di Oscar Madison, un giornalista disordinato, nell'esilarante serie televisiva "La strana coppia" (The odd couple). L'altro personaggio, Felix Unger era un fotografo paranoico amante dell'igiene, interpretato da Tony Randall (1920–2004).
Dopo un tempo "inaccettabile" Massimiliano Latore e Salvatore Girone sono rientrati a casa sebbene con molti si e molti ma e l'umiliante condizionale.
L’idea non è nuova e, di fatto, circola da tempo negli ambienti economici e politici di maggiore creatività e responsabilità non asserviti al brutale concetto che, quella che viviamo è solo ed esclusivamente una crisi finanziaria nata un po’ qua e un po’ là, aggravata, da noi, dall’evasione fiscale e da una vita superiore alle nostre possibilità, e dai giovani “choose”.
Gwyn Prins, economista e direttore del Mackinder Programme for the Study of Long Wave Events, London School of Economics & Political Science, Inghilterra in una bella intervista ad Anna Mazzone, PANORAMA.IT Mercoledì 23 Novembre 2011, ha paragonato l’attuale situazione politico-economico dell’Europa a quella che si era determinata negli anni ’30. E tutti sanno poi com’è andata.
Se si ricerca su google la parola Merkel Hitler colpisce il numero di vignette in cui la cancelliera che viene dall’Est è caricaturata con le sembianze del Furher.