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Giordano BrunoBruno Giordano, nato Bruno Filippo (1548–1600), è stato un filosofo, scrittore, e frate domenicano italiano fu condannato e morto al rogo il 17 di Febbraio in Roma (Piazza dei Fiori) dall'Inquisizione della Chiesa romana.

Della sua vita Giuliano Montaldo ha girato un bel film nel 1973 avvalendosi di una straordinaria interpretazione di Gian Maria Volontè, con la bellissima Charlotte Rampling nel ruolo di Fosca una cortigiana veneziana e con la colonna sonora di Ennio Moricone.

La sua tragica fine ci ha voluto tramandare un simbolo di coerenza dell’uomo di scienza e, nel tempo, per la violenza subita dal potere, rappresentato dalla chiesa cattolica e dal suo braccio l’Inquisizione, è diventato incarnazione di tutte le vittime di ogni forma passata e presente di fanatismo, d’intolleranza, di violenza, di barbarie.

Alcuni, come Indro Montanelli, ritengono che, forse, il simbolismo attribuitogli ha travalicato la figura storica di Giordano Bruno.

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Quello della Banca Romana, nello stato postunitario, all’incirca fra il 1887 e il 1893,fu uno scandalo politico-finanziario che coinvolse anche alcuni settori della sinistra storica.

Banca Romana e Monte Paschi SienaLa Banca Romana, per coprire perdite collegate a eccessivi investimenti nel settore edilizio, in un periodo di depressione, emise nuova moneta non solo senza copertura ma, addirittura stampando alcune serie di biglietti con lo stesso numero di serie.

A tale proposito va ricordato che nello stato postunitario, nel periodo in oggetto, l’emissione di moneta era una prerogativa di sei istituti bancari centrali e precisamente: la Banca Romana, la Banca Nazionale di Torino, il Banco di Napoli, il Banco di Sicilia, la Banca Nazionale Toscana e la Banca Toscana di Credito.

 Da meridionale e napoletano non posso sottacere che il Banco di Napoli, insieme al Banco di Sicilia, fu privato di tale prerogativa nel 1926.

Da questa data la Banca d’Italia divenne l’istituto di emissione.

Come possono facilmente notarsi ci sono molte circostanze simili con quanto, in questo periodo, si sta verificando alla Banca del Monte dei Paschi di Siena.

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OGGI DOVREBBE ESSERE IL GIORNO DEL RICORDO (DELLE FOIBE)

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Oggi istituzionalmente dovrebbero essere ricordate le Foibe.

Cioè quel doloroso fenomeno del massacro e del martirio di tanti italiani dell'oltre Trieste, vittime delle barbarie che ineludibilmente  accompagnano le guerre, barbarie spesso mascherate e infantilmente giustificate.

Se ne parla poco, se continua a parlare poco.

Eppure il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 che vuole (vorrebbe o avrebbe voluto), appunto, commemorare le vittime di quei massacri.

Carlo Azeglio Ciampi ebbe a dichiarare «L'Italia non può e non vuole dimenticare: non perché ci anima il risentimento, ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro»; discorso che venne, poi,  ripreso nel 2007 da Giorgio Napolitano, che attribuì l'origine delle foibe ad «...un moto di odio e furia sanguinaria e un disegno annessionistico slavo che prevalse innanzitutto nel trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica»

Certo siamo in un delicato passaggio elettorale ma i ricordi e la storia non sono a domanda.

Riporto di seguito un bell'articolo di Gianpaolo Pansa che forse spiega almeno un  perchè di questa ritrosia al ricordo.

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Ho postato il 3 febbraio, un commento all’articolo che Giorgio Israel aveva pubblicato il giorno precedente sul IL MATTINO di Napoli dal titolo “Università, fallita la «formula 3+2» ” e l’ho anche riportato integralmente. Il pezzo conteneva molti spunti, come si può facilmente costatare, ma uno, in particolare, la chiusura, mi è sembrato particolarmente amaro: “Sono stato di recente in un'università svizzera neppure di primo livello, e mi sono vergognato nel vedere la qualità delle aule, del campus, dei servizi. Quale rispetto, interesse, attrattiva può suscitare un'istituzione ridotta in uno stato di vero e proprio sfacelo?”.

Purtroppo è un’amara verità. Come potrebbe essere diverso se circa la metà degli atenei italiani spende quasi tutti i fondi in paghe, e il più virtuoso pare che sia il Politecnico di Milano con circa il 70%? Ovviamente non andrebbe sottaciuto il numero degli stessi atenei operanti in Italia che è sessantotto (stana la coincidenza numerica) (Wikipedia), forse troppi se ricordo bene che il Professor Mario Roversi Monaco, rettore in Bologna, ebbe a dire, qualche anno fa, che il PIL Italia poteva permettersi un numero limitato di Atenei da quattro a sei (ma forse ricordo male).

Resta l’affermazione pubblica di Giorgio Israel “mi sono vergognato nel vedere la qualità delle aule, del campus, dei servizi. Quale rispetto, interesse, attrattiva può suscitare un'istituzione ridotta in uno stato di vero e proprio sfacelo?”.

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PIERFERDINANDO CASINI E IL CARTELLINO ROSSO

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Antonio Bisaglia (1929-1984), da Rovigo, era un esponente DC morto in mare circostanze mai ben chiarite.

Aldo Cazzullo riporta che Bisaglia sembra che abbia detto di aver allevato politicamente due giovani che lui considerava (sempre politicamente) figli putativi di cui si espresse: «Ho due figli, uno bello e uno intelligente».

Secondo la stampa quello bello era Pier Ferdinando Casini, quello intelligente era Marco Follini.

A dire il vero si tratta di un giudizio severo e malevolo. Tuttavia, come si dice, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si coglie.

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