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RENZI E MIGLIORE … COME EGIDIO E GERTRUDE

Come Dante liquida la vicenda amorosa di Paolo e Francesca sinteticamente, ma intensamente, con il famoso verso “quel giorno più non vi leggemmo avante”, così, nel capitolo decimo dei “Promessi sposi”, Alessandro Manzoni, nel raccontare della “perdizione” della monaca di Monza, con analoghi pochi tratti di penna, commenta  la risposta di Gertrude al richiamo di Egidio: “La sventurata rispose”....

A Napoli, dopo lunghi tentennamenti,  inspiegabili ai più, ma comprensibilissimi ai così detti “addetti ai lavori”, si faranno le primarie del PD che da “espressione di democrazia, gioia, partecipazione e, in buona misura, come “diversità” del PD” stesso, è diventato argomento spinoso se non, addirittura, imbarazzante, soprattutto dopo le primarie di Genova.

A nulla è servito il tentativo del sottosegretario beneventano Umberto Del Basso De Caro per cercare di “arenarle” definendole un “qualcosa previsto dallo Statuto ma un qualcosa non obbligatorio”, né il tentativo per evitarle con l’assenso del 60% dei delegati regionali del PD stesso e nemmeno è giunto lo sperato, invocato salvifico aiuto del segretario del partito nonché capo del governo.

Le primarie in Campania “s’hanno da fare”, per qualcuno purtroppo.

Tralasciando le candidature presenzialiste di Picierno, Di Nardo e Di Lello le candidature “importanti” sono state, dalla prim’ora quelle dell’europarlamentare Andrea Cozzolino e del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, entrambe non ben viste a livello nazionale, onde, come detto, i tentativi per evitare la consultazione.

Ai due si era aggiunto, e come si dice in gergo aveva dato la propria disponibilità, il deputato Gennaro Migliore, già capogruppo alla camera di SEL che, per cogliere Pulmino di propagandaquesta possibilità, aveva abbandonato il gruppo parlamentare SEL di cui era addirittura capogruppo,  e, fra molte polemiche interne (Vendola, Scotto, Bertinotti) e dei media da cui è stato definito “nuovo Scilipoti,” era approdato al PD allargato di Renzi (Partito della Nazione), tweettando il 22 Ottobre 2014 “Oggi andrò alla festa del tesseramento del @PDTrastevere. Insieme costruire un #Pd nuovo con culture politiche come la mia #agorarai”.

Era su di lui, sulla sua candidatura unica e unitaria, che Renzi  contava (tanto che Umberto Del Basso De Caro, visto che non era riuscito ad “arenare” la votazione, né si era riusciti ad ottenere la coagulazione del 60% dei delegati su un nome unitario (Migliore), e vista, infine, l’ineludibilità della consultazione aveva dichiarato «Io personalmente voterei alle primarie Migliore. Gli altri sono in campagna elettorale da sette mesi, noi da tre ore».

Disperato il tentativo di Gennaro Migliore presso Renzi per un intervento “deciso”, che non manca nel DNA dell’uomo dal doppio incarico, che pure doveva averlo indotto in tentazione.

Nell’incontro di Palazzo Chigi, il segretario/presidente pare abbia rassicurato Migliore dicendo: “Non ha senso che tu resti come candidato a perdere. Per te troveremo un ruolo nazionale dopo le primarie. Ci rivediamo dopo”.

La storia potrebbe anche commentarsi: con l’adagio “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia non sa quel che trova”, ma a me, personalmente  ha riportato alla mente quando Egidio si rivolge a Gertrude e Manzoni chiosa “La sventurata rispose”.

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