Antonio Bisaglia (1929-1984), da Rovigo, era un esponente DC morto in mare circostanze mai ben chiarite.
Aldo Cazzullo riporta che Bisaglia sembra che abbia detto di aver allevato politicamente due giovani che lui considerava (sempre politicamente) figli putativi di cui si espresse: «Ho due figli, uno bello e uno intelligente».
Secondo la stampa quello bello era Pier Ferdinando Casini, quello intelligente era Marco Follini.
A dire il vero si tratta di un giudizio severo e malevolo. Tuttavia, come si dice, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si coglie.
C’è stato un periodo, peraltro non breve, della storia unitaria in cui il Paese ha dovuto fare “i conti” con la religione cattolica, rappresentata dallo stato vaticano. Si è trattato di una forma subdola d’ingerenza religione- politica. Questo tipo d’ingerenza è stato sempre e dovunque condannata dai veri laici. La rappresentazione scenica di questa ingerenza è raffigurata nei patti lateranensi, siglati prima da Benito Mussolini e, poi, aggiornati da Bettino Craxi.
Sarebbe ingiusto attribuire ai due capi di governo la responsabilità politica dei due patti, nei due successivi periodi, poiché il consenso sostanziale all’accordo, e va rilevato il termine sostanziale, fu dato dalla classe politica italiana nella sua interezza, tanto che, addirittura, nel 1948 i Patti furono riconosciuti costituzionalmente nell'articolo sette. Trattandosi, infine, di un accordo internazionale i patti non possono essere oggetto di referendum.
La parte politica cattolica è stata sempre facilmente individuabile dal popolo elettore perché riunita nella formazione politica della democrazia cristiana, di nome e non sempre di fatto. Per circa mezzo secolo, con i suoi distinguo, la DC ha rappresentato il partito di maggioranza relativa ed ha guidato, di fatto, sempre il paese dal dopoguerra fino alla fine della prima repubblica e del sistema elettorale proporzionale che incarnava.
«L’economia è un sistema sociale creato dalle persone per le persone».
Diciamo la verità è difficile non essere d’accordo con questa affermazione dell'economista Paul Krugman, peraltro premio Nobel per l'economia (ovviamente senza che questo rappresenti necessariamente un marchio di qualità, vista la storia del premio).
Può succedere, però, che, una volta creato un sistema questo si "estranei", insomma perda di vista o, addirittura, vada contro l'obiettivo per cui era stato creato anche nel senso che non lo persegua più.
Basti pensare, ad esempio, alla scuola, compresa l'Università, al nostro sistema sanitario, ai trasporti.
In tutti questi casi al "centro" non sembra ci sia sempre lo "studente",il "malato" o il "viaggiatore" ma, piuttosto, prevale il pachidermico apparato con tutte le sue bizzarrie in tema di pedagogia, in sanità, di prevenzione, diagnosi e trattamenti e nei trasporti la fruibilità degli stessi e, per tutti, gli oneri maggiori sono rappresentati dalla spesa del personale.
Adesso, come non bastasse, ci è crollata addosso l'economia finanziaria.
Un sistema, anch'esso, che dovrebbe aiutare la società ma che, invece, come gli altri suddetti, si estraniato e sembra andare contro la società in tema di tasse e impedimenti, dove più dove meno, all'insegna del nuovo imperativo che è quello del pareggio del bilancio dello stato quasi questo non fosse un "insieme" sociale.
I fustigatori finanziari sono, al di la delle varie società di rating, dei vari opinionisti economici, sempre più numerosi e ambiziosi, ufficialmente e alternativamente la Commissione Europea, e il Fondo Monetario Internazionale.
Quest'ultimo per voce del presidente Christine Lagarde ha, recentemente, criticato fortemente la politica economica dell'Argentina.
Apriti cielo.
Cristina Fernández de Kirchner (1953) è dal 10 dicembre 2007 Presidente dell 'Argentina, nel gennaio dell'anno scorso ha avuto anche un delicato intervento chirurgico, ha risposto con l’autorevolezza di un vero capo di stato sovrano mandando il fondo e il suo presidente letteralmente a quel paese con 28 tweet postati, si dice, a velocità record.
Lo riporto integralmente solo per sottolineare che paesi sovrani, anche se in difficoltà, hanno premier, paesi non sovrani hanno solo segretari esecutori.
Giorgio Israel (1945) è professore di storia della matematica all’Università di Roma La Sapienza, membro dell’Académie Internationale d’Histoire des Sciences.
Ho imparato a conoscerlo da IL FOGLIO e poi dal suo blog.
Ieri, 2 Febbraio, ha scritto sul IL MATTINO di Napoli un articolo che ripropongo integralmente
Università, fallita la «formula 3+2»
Nessuno sceneggiatore avrebbe potuto immaginare lo scenario che si è, e si continua a disegnare e, purtroppo si realizzerà sempre peggio, all’indomani della grande farsa che è stata consegnata alla cronaca come “mani pulite” ma che partita, a parole, come operazione, peraltro fallita, contro la corruzione, in realtà, ha avuto il solo merito della distruzione di un sistema, sebbene non perfetto ma consolidato senza che alcuno ne avesse in mano e neanche in mente un altro, tranne la follia del maggioritario. Bastava avere una cultura di scuola media per sapere che a Firenze i guelfi, oramai partito egemonico dopo la cacciata dei ghibellini, si divisero intorno alla fine del XIII secolo, in neri e bianchi.
Le conseguenze, dette con Flaiano sono gravi ma non serie, e sotto gli occhi di tutti.
Abbiamo un sistema maggioritario, che dovrebbe essere corsa a due, ma sono “appena 234 sono i simboli che parteciperanno al voto il 24 e 25 febbraio” (fonte ANSA).
E parlavano dei “troppi” partiti e dell’instabile sistema proporzionale a essi collegato.
Fosse tutto qui.....