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Lucio Palombini

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Immaginereste mai un’attività sportiva non regolamentata dalla “durata” certa della gara?

Ebbene lo è il calcio che non sente il bisogno del “tempo di gioco effettivo” di contenere la gara nel tempo cioè in cui la palla è effettivamente giocata, con un cronometrista, come, ad esempio, nel basket o nella palla a nuoto.

calcio.jpgSarebbe l’addio alle perdite di tempo di qualunque origine, come due palloni in campo, raccattapalle che indugiano, e poi si potrebbe consentire qualunque tipo di soccorso anche per infortuni platealmente falsi, tanto il cronometro à fermo. Si troverebbe, addirittura, anche un ruolo effettivo e dignitoso per il quarto uomo, oggi impegnato solo a sollevare le tavolette luminose dei cambi e del recupero, a separare gli allenatori, segnalare le loro intemperanze, e a evitare che “evadino” dalla gabbia virtuale del rettangolo di competenza e ad altre amenità.

Immaginereste mai un’attività sportiva il cui “schieramento” può essere condizionato per provvedimenti disciplinari dalle precedenti gare?

Ebbene il calcio può costringere a schierare una formazione “monca” non per scelta tecnica ma in conseguenza di sanzioni regolamentari per provvedimenti disciplinari a loro volta di natura diversa avvenuti in gare precedenti, alla faccia della regolarità del campionato, del pubblico e dello spettacolo.

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Paolo Macry,sul Corriere del Mezzogiorno del Luglio di quest’anno parlò dell’impazzimento della polis riferendosi alla strana situazione per la quale, uno ad uno, “i tre moschettieri della rivoluzione” (arancione) Raphael Rossi, e poi Giuseppe Narducci e Riccardo Realfonzo avevano abbandonato la giunta comunale, anzi “la corte di Luigi de Magistris”.

Rossi-Narducci-Realfonzo-RiccioChiosava ancora Macry che a prescindere se dimessi o dimessisi se ne erano andati condividendo un’uscita di scena non proprio in punta dei piedi, come si dice.

Le loro dichiarazioni, obiettivamente, hanno lanciato sull’amministrazione comunale, nata con solenni dichiarazioni del nuovo, invece una sinistra ombra di “vecchio”, per assunzioni (Raphael Rossi) o delibere (Giuseppe Narducci) non condivise e, addirittura, per la non volontà del risanamento del bilancio comunale (Riccardo Realfonzo); si quello che già sbatté la porta in faccia all’ex sindaco Iervolino e scrisse il libro “Robin Hood di Palazzo San Giacomo”.

Nel frattempo c’è stato il lungomare liberato, ma le strade sono  sempre dissestate e c’è sempre la “querelle” dello stadio San Paolo.

Quando Macry parla de “i tre moschettieri della rivoluzione” e de “la corte di Luigi de Magistris” (contrapposto alla corte di Luigi XIV)  si ispira al celeberrimo romanzo di Dumas (padre) dove Athos, Porthos ed Aramis erano i tre moschettieri ma ad essi si aggiunge d’Artagnan (e fanno quattro) che, di fatto, poi resta il personaggio centrale del romanzo, con Milady (nel cinema interpretata in modo ineguagliabile da Lana Turner).

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Si sono voluti celebrare, per volontà di pochi, i 40 anni della facoltà di Medicina Federiciana.

Facoltà Logo 40 anniQuesto evento ha ricevuto critiche interne (sommesse) ma anche una pubblica riportata dalla stampa.

In quest'ultima, nella sostanza, al di là di molte sfaccettature, si sostiene che la “logica” della nascita della seconda Facoltà di Medicina e del Policlinico ad essa connesso comportò, di fatto, il prevalere “politico” (a prescindere, quindi, la qualità) delle attività di “diagnosi e cura”, ed il conseguente reclutamento ad esse connesso, su quelle più squisitamente universitarie quali la “didattica e la ricerca”.

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MASSA CRITICA E...ARBITRI DI CALCIO

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Massa critica indica, in generale, una soglia quantitativa minima oltre la quale si ottiene un mutamento qualitativo. 

Il concetto di «massa critica», che la fisica definisce la quantità di materiale fissile (uranio, plutonio) necessaria ad innescare uJuve-Inter 3-Nov-2012na reazione a catena viene utilizzato, per analogia, anche per indicare un processo di cambiamento sociale indotto da una minoranza attiva quando raggiunge un certo grado di numerosità o di intensità. 

E' accaduto così che nello sport nazionale, il calcio, il numero di direttori di gara (arbitro, giudici di linea -2-, giudici di porta -2-, quarto uomo) sia salito vertiginosamente a sei. 

Può essere accaduto che quella che una volta era definita la “terna arbitrale”, ed in cui chi contava veramente era uno, l'arbitro, abbia raggiunto oggi una “numerosità” tale da essere diventata massa critica ed appalesare quello che una volta non si realizzava ... sempre.

Insomma incapacità, malizia, furbizia, sudditanza o quant'altro (non dimentichiamo calciopoli), con la drammatica complicità del mezzo televisivo oggi oltre che imbarazzanti, sono palesi.

 

 

Taggati su: Calcio Sport
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La Legge 240/10, quella delle “Norme in materia di organizzazione delle università...etc”, la riforma Gelmini per intenderci, ha messo al centro della vita universitaria le “libere” aggregazioni di Docenti afferenti a settori-scientico disciplinari omogenei a costituire i Dipartimenti. L'unico vincolo che pone la Legge è il numero minimo dei Docenti afferenti e l'appartenenza a  settori-scientico disciplinari omogenei.

Sulla Legge si sono riscritti gli Statuti delle singole università.

Così anche l'Università Federico II che nel suo Statuto, tra l'altro, a proposito dei Dipartimenti all'Art.29 recita: “Il Dipartimento e' costituito da professori e ricercatori sulla base dell'appartenenza ad una medesima area scientifico-disciplinare ovvero a settori omogenei dal puntUniversità degli Studi di Napoli Federico IIo di vista culturale, didattico e scientifico, secondo i criteri stabiliti nella proposta di costituzione, al fine di condividere un progetto di formazione e ricerca, sul quale esprime parere il Nucleo di Valutazione. Nel progetto vanno individuati i settori scientifico-disciplinari di riferimento del Dipartimento, che devono essere indicati nel Regolamento di funzionamento della struttura.

Opportunamente lo Statuto Federiciano da un lato accoglie il vincolo numerico, addirittura innalzandolo, dall'altro specifica che l'omogeneità dei settori scientifico-disciplinari deve comunque sviluppare un progetto culturale sul quale deve esprimersi il Nucleo di Valutazione e precisa che i settori scientifico disciplinari di riferimento vanno espressi nel  Regolamento di funzionamento. 

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