Nella notte tra il 3 e il 4 di Luglio cade l'anniversario dell’ "Operation Thunderbolt" cioè l’operazione “fulmine” che, già in origine, voleva significare all’insegna della rapidità.
Entebbe è una città dell'Uganda prossima all'equatore posta ad un'altitudine di 1146 metri sul livello del mare. Si trova su una penisola della costa settentrionale del Lago Vittoria, a 35 km a sudovest della capitale Kampala, e ospita il più grande aeroporto del paese, l'”Entebbe International Airport”.
Il 27 giugno 1976, il volo 139 dell'Air France diretto a Parigi, dall'aeroporto di Atene e proveniente da Tel Aviv venne dirottato da quattro militanti del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina unitamente a due adepti tedeschi.
Dopo una sosta a Bengasi (Libia) l'aereo si diresse e atterrò alle 03:15 del 28 giugno ad Entebbe, appunto all'Entebbe International Airport, con l’appoggio di Idi Amin Dada, un dittatorello sanguinario, che fu presidente dell'Uganda dal 1971 al 1979. Ai dirottatori si aggiunsero altri tre elementi. Il gruppo era guidato da Wilfred Böse...
Il Parlamento non può porre veti al governo in tema di ammodernamento dell’apparato militare. E’ quanto si legge in una nota del Consiglio supremo di Difesa che, presieduto da Giorgio Napolitano, si è riunito oggi al Quirinale....
Non si tratta di una riflessione di Arcore e se lo sostiene anche Andrea Colombo, che di destra non è, credo che le persone di buona volontà debbano fare almeno una riflessione.
Oggi sul blog che cancella i post di poco successo appare un nuovo articolo del “tifoso accademico”, ripreso da blog specializzati, che, finalmente, dovrei dire, si accorge che a dispetto di tanti esperti, commentatori, procuratori e “criticoni” che il vero fenomeno del Napoli è Hamsik (Peccato Napoli, in pochi si accorgono di Hamsik: l'unico fuoriclasse).
Guido è bravo ed esperto quindi sono felice che ricalca il mio post “AMMETTIAMOLO IL VERO FENOMENO RESTA HAMSIK” solo del 5 Aprile scorso.
L’importante è essere prima o poi condivisi.
In occasione dell’ultima udienza del processo contro Berlusconi Silvio, imputato per concussione e prostituzione minorile, la pubblica accusa non era rappresentata in aula dal procuratore aggiunto Ilda Bocassini che pure da sempre l’aveva sostenuta in modo convinto, ma dal pm Antonio Sangermano accompagnato, addirittura, dal capo dell’ufficio Edmondo Bruti Liberati.
L’udienza, l’ultima, della IV sezione penale del tribunale di Milano, compiuti brevi atti formali, con l'accusa che non ha fatto repliche, è terminata rapidamente e la corte presieduta da Giulia Turri, giudici a latere Carmen D’Elia e Orsola De Cristofaro, ha fatto propria l’accusa e condannato l’imputato a sette anni di carcere e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Sentenza certamente temuta con esito da molti atteso e da altrettanto molti non atteso.
Il presidente Turri non deve essere un oratore poiché ha letto l’articolato della sentenza senza quel timbro di voce e l’enfasi che, forse, il caso meritava....