Pubblicato su Napoli.com del 26 Aprile 2014
Appare oramai chiaro che Don Patriciello, parroco di Caivano, si ritiene un predestinato.
E questo non tanto per la sua azione, con altri, nell’agro aversano, trasformato in “terra dei fuochi” e “terra del cancro”.
Circostanza questa a tutt’oggi non provata ma che, “blandita” da alcuni e decisamente negata da altri, ha avuto come unico effetto di mettere in ginocchio il sistema produttivo locale agricolo e non.
Questo può avvenire solo in una società, come quella italiana che oggi è caratterizzata da un grave analfabetismo scientifico (solo il 3% della popolazione conosce il metodo scientifico contro il 78% della Finlandia) e da un ampio analfabetismo di massa....CONTINUA
Difficile, anche dopo anni, comprendere il significato e definire in senso politico il ruolo de il Consiglio Universitario Nazionale (CUN), nato nel lontano 1960, con uno dei governi Fanfani, e fino da subito solo parte “residuale” di un più ambizioso pacchetto di proposte di riforme della commissione presieduta da Giuseppe Ermini, fra cui Autonomia e Dipartimenti.
In quella lontana, perduta occasione, una delle tante del sistema universitario, poi ci sarebbe stata la 382/80, il CUN venne ridotto a mero organismo di consulenza del Ministro, un ruolo “facoltativo” da cui non è mai più uscito.
Periodicamente se ne rinnovano le componenti e l’organismo vive momenti di apparente visibilità.
Non è politicamente un “potere forte”, é solo luogo delle esternazioni delle mortificazioni e delle depressioni del sistema universitario espresse, poi, in lunghi e noiosi, inascoltati documenti.... CONTINUA
Pubblicato da Napoli.com del 18 Aprile 2014
Il libro “I peccati di Peyton Place” (1956) è stato il primo grande best seller internazionale (20 milioni di copie vendute in USA), scritto da Marie Grace Metalious (1924-1964), una sconosciuta casalinga trentaduenne, e da cui è stato anche tratto il film di Mark Robson, con l'indimenticabile Lana Turner.
Nel Leggere o rileggere oggi il libro della Metalious non si avverte, probabilmente, più l’inquietudine che negli anni ’50 era in esso insita trattando temi come le relazioni extraconiugali, l’alcolismo, il sesso e l’aborto.... CONTINUA
Siamo “strani” ma, in fin dei conti, sempre gli stessi.
Siamo “duttili”, cattolici ma non necessariamente praticanti, invece politicamente praticanti incorreggibili del detto popolare "O Franza o Spagna, purché se magna".... CONTINUA
…. la più bella città de le marine …
… così Aleardo Aleardi (1812-1878) definisce Napoli nella sua triste e romantica poesia, Corradino di Svevia, in cui ripercorre la morte del giovane sovrano, il trionfo degli Angiò, la fine del ghibellinismo nel meridione e la premessa dell’avvento degli Aragonesi.
Via Caracciolo, Francesco Caracciolo, dal nome dell’ammiraglio napoletano brutalmente impiccato nel ‘99 e fatto gettare, poi, in mare dall’ammiraglio inglese Horatio Nelson, con via Nazario Sauro, via Partenope e via Acton, è quella parte del lungomare che fiancheggia la villa comunale, già “Real Passeggio” appunto … de … la più bella de le marine.... CONTINUA