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Il 10 giugno 2001, domenica, penultima giornata di campionato, il Napoli pareggiò in casa con la Roma, mentre il Parma di Tanzi Callisto, grande amico di Corrado Ferlaino, perdeva 1-2 in casa con il Verona.

Fu una partita strana. Ma con quella vittoria il Verona scavalcò il Napoli e lo condannò alla retrocessione in Serie B. Da cui il declino.

Tutta l'Italia sapeva che il Verona era, per così dire, una succursale del Parma tranne chi di dovere che lo avrebbe dovuto impedire e, in ogni caso, punire.

Poi si parla dei contrasti delle tifoserie.

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SALVIAMO NAPOLI MA NON A PROCLAMI

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Giuseppe Galasso, per il rogo della città della scienza a Bagnoli, e il crollo di un’ala del Palazzo Guevara di Bovino alla Riviera di Chiaia, sul Corriere del Mezzogiorno del 5 Marzo ha promosso l’appello «Salviamo Napoli» invocando, Galasso Giuseppeallo scopo, «Giunta tecnica e mobilitazione dei cittadini».

Certe affermazioni colpiscono l’immaginario in modo inversamente proporzionale alla loro effettiva applicabilità.

Il «Salviamo Napoli» mi ricorda non la migliore poesia di Leopardi espressa in all’Italia nei Carmi “L'armi, qua l'armi: io solo Combatterò, procomberò sol io.” mentre «Giunta tecnica e mobilitazione dei cittadini» sono belle affermazioni ma di difficile attuazione.

Ci sarebbero i semplici problemi dell’identificazione e di chi nomina i tecnici. Quello dei tecnici è sempre un governo politico come politico è stato quello del Presidente della Repubblica quando ha nominato Mario Monti che tanto tecnico era che ha fondato un partito con tanto di nome.

Che cosa intende Galasso per mobilitazione dei cittadini? La piazza? L’assemblea permanente? Le mobilitazioni etero dirette come abbiamo visto costruire per la città della scienza?

Con l’amico Giuseppe Ossorio, comunque nell'adesione all'appello, si è formulata l’ipotesi di un governo di unità cittadina, cioè di un governo della città che innesti in esso tutte le forze politiche espresse nelle elezioni cittadine.

Ci pare un’obiettiva proposta, pubblicata da il CORRIERE DEL MEZZOGIORNO, che di seguito riporto, su cui speriamo si possa aprire un dibattito.

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ALTRO CHE MUSEO DELLA SCIENZA

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All'indomani del "rogo" delle strutture di Bagnoli enfaticamente definite “città della scienza”, mentre sono subissato da appelli e da mail che invitano a versare danari per ricostruire, mentre, praticamente, tutti, sia individualmente che come rappresentanti delle istituzioni locali e anche dello Stato centrale si sperticano a sottolineare l'enorme danno ricevuto della città, dimenticando, ignorando e tacendo con incredibile superficialità, se non complicità, del degrado in cui sono le Langone Camillouniversità della Campania, loro sì vere sedi istituzionali della scienza cioè della “creazione del sapere e della trasmissione critica del sapere” Camillo Langone (Potenza 1962) giornalista e scrittore italiano che scrive per Il Foglio, Il Giornale, Libero, La Gazzetta del Mezzogiorno, controcorrente esprime concetti da alcuni condivisi e, forse, condivisibili, anche se parzialmente, da altri.

Camillo Langone se non è il tuo tipo, lo respingi. Insomma, non lo leggi. “A me come a Orazio basta l’applauso delle prime file”, afferma egli stesso, con dichiarata immodestia» (Marisa Fumagalli).

Riporto di seguito il suo articolo pubblicato su IL FOGLIO QUOTIDIANO del 7 di Marzo 2013………

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Giordano BrunoBruno Giordano, nato Bruno Filippo (1548–1600), è stato un filosofo, scrittore, e frate domenicano italiano fu condannato e morto al rogo il 17 di Febbraio in Roma (Piazza dei Fiori) dall'Inquisizione della Chiesa romana.

Della sua vita Giuliano Montaldo ha girato un bel film nel 1973 avvalendosi di una straordinaria interpretazione di Gian Maria Volontè, con la bellissima Charlotte Rampling nel ruolo di Fosca una cortigiana veneziana e con la colonna sonora di Ennio Moricone.

La sua tragica fine ci ha voluto tramandare un simbolo di coerenza dell’uomo di scienza e, nel tempo, per la violenza subita dal potere, rappresentato dalla chiesa cattolica e dal suo braccio l’Inquisizione, è diventato incarnazione di tutte le vittime di ogni forma passata e presente di fanatismo, d’intolleranza, di violenza, di barbarie.

Alcuni, come Indro Montanelli, ritengono che, forse, il simbolismo attribuitogli ha travalicato la figura storica di Giordano Bruno.

Taggati su: Ricorrenze
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Quello della Banca Romana, nello stato postunitario, all’incirca fra il 1887 e il 1893,fu uno scandalo politico-finanziario che coinvolse anche alcuni settori della sinistra storica.

Banca Romana e Monte Paschi SienaLa Banca Romana, per coprire perdite collegate a eccessivi investimenti nel settore edilizio, in un periodo di depressione, emise nuova moneta non solo senza copertura ma, addirittura stampando alcune serie di biglietti con lo stesso numero di serie.

A tale proposito va ricordato che nello stato postunitario, nel periodo in oggetto, l’emissione di moneta era una prerogativa di sei istituti bancari centrali e precisamente: la Banca Romana, la Banca Nazionale di Torino, il Banco di Napoli, il Banco di Sicilia, la Banca Nazionale Toscana e la Banca Toscana di Credito.

 Da meridionale e napoletano non posso sottacere che il Banco di Napoli, insieme al Banco di Sicilia, fu privato di tale prerogativa nel 1926.

Da questa data la Banca d’Italia divenne l’istituto di emissione.

Come possono facilmente notarsi ci sono molte circostanze simili con quanto, in questo periodo, si sta verificando alla Banca del Monte dei Paschi di Siena.

Taggati su: Politica Nazionale
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